Come vestirsi per lo sci: guida per principianti all’abbigliamento da sci
In lontananza le montagne sono imbiancate, cariche di neve. Il cielo è terso, all’orizzonte nemmeno una nuvola. Sole splendente, ma temperature rigide, o molto rigide. Ecco, ci sono tutti gli ingredienti per una splendida giornata sugli sci.
Era da tempo che ci pensavate, ad iniziare, ma ora è arrivato il momento di passare all’azione!
Occhio, però, perché fare sport all’aperto, con temperature sottozero, e in quota, potrebbe rivelarsi una sfida importante, tanto da farvi desistere fin dal primo approccio.
La variabile freddo è in assoluto quella da tenere più in considerazione, tanto più che in montagna il meteo può cambiare in pochi minuti, complicando ulteriormente la situazione.
Lo sciatore esperto lo sa bene, ma il principiante può non essere molto preparato sul versante… corretto equipaggiamento da sci.
Ecco perché abbiamo deciso di proporre questa mini-guida, dedicata proprio a chi non ha particolare dimestichezza con le alte quote, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno.
Cosa dovrei indossare per andare a sciare?
Prima di parlare dei materiali (sci, scarponi, bastoncini, eccetera), conviene concentrare la nostra attenzione sull’abbigliamento, proprio per ovviare al problema basse temperature. Il consiglio è quello di vestirsi a strati, “a cipolla” si dice in gergo: almeno tre strati per la parte superiore del corpo, due per quella inferiore. Ricordandoci, peraltro, che oggi la tuta da sci intera è un indumento riservato ai professionisti in gara o a chi è particolarmente nostalgico degli anni ’80.
Si parte da uno strato per così dire di base, costituito dall’intimo tecnico, poi c’è lo strato intermedio (per la parte superiore del corpo) e infine l’ultimo strato, che consiste nella giacca da sci e nei pantaloni/salopette. Attenzione a non dimenticare, o sottovalutare l’importanza delle estremità del nostro corpo: mani e piedi devono sempre stare al caldo e all’asciutto, esattamente come busto, gambe e testa.
Primo strato
Ovvero intimo termico: maglie e calzamaglie (oggi più comunemente si parla di fuseaux o leggings, ma non c’è molta differenza, se non per lo spessore dei tessuti: le calzamaglie che si usavano una volta, a parità di calore, erano decisamente più spesse). Questo primo strato è imprescindibile per tenere tutto il corpo caldo e asciutto, spingendo l’umidità prodotta dal sudore verso l’esterno, o comunque trasformandola in calore. Non conviene, al contrario, usare materiali di cotone, che per quanto sia una fibra naturale, tende a trattenere l’umidità invece che a rilasciarla.
I materiali più traspiranti sono spesso sintetici, ma possono contenere anche una certa percentuale di lana merino. In ogni caso, si tratta di tessuti appositamente studiati per lo sci. Negli ultimi anni anche questo settore si è sviluppato moltissimo.
Secondo strato
Quello intermedio: anche qui, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si può partire da una semplice felpa (che magari abbiamo già nell’armadio e quindi non è necessario comprare ex novo) oppure optare per un pile, più o meno leggero a seconda di quanto siamo freddolosi. Un ulteriore “sotto-strato” intermedio può essere rappresentato da una t-shirt a maniche lunghe o corte, forse meno “compromettente” dal punto di vista della libertà di movimento. Anche per questo secondo strato, meglio evitare il cotone. Oggi gioca un ruolo fondamentale lo stile anche per quanto riguarda l’abbigliamento sci da uomo. Il capo perfetto, quindi, è quello che ci soddisfa sotto il profilo funzionale ed estetico.
Terzo strato
L’ultimo strato, il terzo, è costituito dalla giacca e dai pantaloni o salopette. Fino a qualche anno fa le giacche erano imbottite, comode e altrettanto calde. Da un po’ di tempo a questa parte, molti sciatori preferiscono aggiungere strati sottostanti e utilizzare come ultimo strato il cosiddetto “guscio”. Fa parte dell’abbigliamento tecnico da sci, antivento e idrorepellente, ma privo di qualsivoglia imbottitura. In ogni caso, questa è assolutamente una discrezionalità: ognuno di noi può preferire la prima soluzione o la seconda, non esiste una regola scritta!
Oggi, inoltre, esistono completi sci da uomo differenti per i diversi approcci alla neve, per chi non vuole rinunciare all’eleganza nemmeno sulle piste.
Per chiudere la sezione “abbigliamento”, non dimentichiamoci delle calze e dei guanti. Le calze tecniche permettono al piede di restare caldo e ne limitano la sudorazione; inoltre sono dotate di rinforzi nei punti di maggiore frizione con lo scarpone (quindi sulla punta, sul tallone e intorno alle caviglie) proteggendo da calli, vesciche e abrasioni.
Discorso simile vale per i guanti. Pure questi sempre più tecnici, leggeri e performanti. Volendo è possibile utilizzare anche un sotto guanto, più aderente alle mani, in grado di tenerle al caldo e di assicurare una presa davvero ottimale sui bastoncini, dal momento che contribuisce a riempire ulteriormente le cavità del classico guanto da sci.

Che tipologia di sci devo comprare?
A questo punto, non possiamo rimandare oltre: anche se dobbiamo ancora prendere in considerazione altri accessori (scarponi, bastoncini, maschera e casco), è bene concentrare la nostra attenzione sugli sci!
Il nostro primo paio di sci. Se siamo principianti, per prima cosa, è importante scegliere degli sci che vadano bene per noi: in poche parole dei materiali adatti ai principianti. È inutile, se non addirittura controproducente (e dispendioso!), partire da sci creati per gli atleti più forti o comunque per sciatori esperti. La scelta deve tenere conto del sesso, del peso e dell’altezza. Del contesto, anche.
Se vogliamo sciare in pista, preferiremo sci più corti e stretti; se desideriamo, almeno in prospettiva, terreni meno regolari o cimentarci su neve più soffice, occorre prediligere uno paio di sci più lunghi.
In ogni caso, per la scelta dello sci è sempre preferibile sentire un parere esperto. I Rossignol Pro-Shop sono sempre a disposizione per aiutarti nella scelta dello sci più adatto fra i nostri prodotti Rossignol e Dynastar.
Accessori da sci (quali sono quelli davvero necessari)
Bastoncini. Sono parte integrante dell’attrezzatura: la loro funzione è quella di aiutarci a mantenere l’equilibrio, e devono essere scelti sulla base di alcuni criteri, come la resistenza, la leggerezza e la misura ideale, che ovviamente varia con l’altezza del singolo sciatore.
Maschera. Meglio dei semplici occhiali da sole, anche se creati appositamente per la montagna. La maschera è più avvolgente, aderisce meglio al viso, ripara gli occhi dai raggi del sole e dal riverbero causato dalla neve, ma anche dalla neve stessa o da qualsiasi altra tipologia di corpi estranei che possono raggiungerci accidentalmente. La maschera (quelle più performanti sono dotate di lenti intercambiabili e/o fotocromatiche) regola il quantitativo di luce che arriva agli occhi e garantisce quindi una visuale ottimale.
Casco. Obbligatorio solo fino ad una certa età, è consigliato a tutti. A maggior ragione quando non si ha ancora grande confidenza con lo sci. Inoltre, le piste sempre più affollate, e qualche sciatore particolarmente spericolato, aumentano esponenzialmente il rischio di incidenti. In caso di caduta, il corretto uso del casco può scongiurare il peggio.
In conclusione, dopo la panoramica su abbigliamento e materiali che abbiamo appena proposto, possiamo affermare che la qualità dei prodotti fa sempre la differenza. Di conseguenza, meglio scegliere un prodotto “di livello” che rischiare di compromettere comfort e sicurezza, rovinando le nostre prime esperienze sugli sci.
Che tipologia di scarponi da sci devo comprare?
Scarponi. Anche questi sono materiali di fondamentale importanza. Il comfort è assolutamente da privilegiare rispetto al design, anche se, lo sappiamo tutti, l’occhio vuole sempre la sua parte… Il primo errore da non commettere è quello di comprare un paio di scarponi perché un amico o l’amico di un amico ci hanno consigliato quella determinata marca: il criterio-guida deve sempre essere il comfort. Il nostro piede è unico, e di conseguenza uno scarpone non vale l’altro.
La prima verifica da fare, quando si calza uno scarpone nuovo, è quella di flettere leggermente le gambe per assicurarsi che le dita non tocchino in punta. Una scelta oculata ci permetterà di evitare inutili sofferenze e di vivere al meglio le nostre prime uscite. Inol
tre, non dimentichiamo che gli scarponi da sci si possono adattare al piede di ciascuno. Per esempio, nei Rossignol Pro-shop sono presenti i laboratori di boot fitting che permettono di personalizzare lo scarpone da sci con particolari lavorazioni che consentono di ottenere il comfort più adeguato per il piede di ciascuno.