Chi ha inventato gli sci e perché? Origini e cenni storici sullo sport invernale per antonomasia
Pensando ai materiali super tecnici di oggi, viene difficile immaginare quando, verso la fine della Preistoria, gli sci erano solo due pezzi di legno malamente assicurati ai piedi dei primi sciatori…
Dove tutto ebbe inizio
Eppure è proprio così. Gli sci costituiscono uno dei più datati mezzi di locomozione inventati dall’uomo, ancor prima della ruota. Se ne trova traccia addirittura in archeologia: in Norvegia sono state rinvenute incisioni rupestri risalenti a circa 4mila anni fa che raffigurano alcuni uomini con gli sci ai piedi. Anche in Svezia e Siberia sono stati ritrovati reperti fossili che possono essere classificati come progenitori degli sci, risalenti più o meno allo stesso periodo.
I Lapponi, 2mila anni fa, utilizzavano uno sci lungo e sottile per il piede destro e uno più corto per il sinistro, munito di pelle di foca e quindi in grado di dare la spinta. Questo primordiale mezzo di locomozione venne usato fino agli inizi del ‘900.
E in Italia quando ha iniziato a diffondersi lo sci?
Per quanto riguarda invece il nostro Paese, la storia dello sci in Italia risale al XVII secolo, quando nel 1663 il prelato Francesco Negri da Ravenna, nel suo lungo viaggio in Lapponia, raggiunse Capo Nord calzando “due tavolette sottili, che non eccedono in larghezza il piede, lunghe otto o nove palme, con la punta alquanto rilevata per non intaccar la neve” (passo dal libro di Francesco Negri dal titolo “Viaggio settentrionale”).
Il successo degli sci come valido mezzo di trasporto ha permesso a questi attrezzi di sopravvivere ai secoli rispetto ad altri mezzi di locomozione: fin da subito fu evidente che con gli sci ai piedi era possibile coprire distanze altrimenti inimmaginabili. Nel 1888, Fridtjof Nansen raggiunse la Groenlandia in 39 giorni, la attraversò per intero e concluse la sua impresa una volta arrivato nella Baia di Baffin. Dimostrando in questo modo che, con gli sci, era possibile percorrere fino a 3/400 km al giorno.
Fino alla metà del 1800, gli sci erano costituiti da due assi di legno, o poco più. Da quel momento in avanti, al contrario, iniziò l’evoluzione dello sci che, senza soluzione di continuità, ci ha consegnato gli sci come li conosciamo oggi. Il ‘900, in questo senso, è stato il secolo delle grandi trasformazioni.
Padri delle prime innovazioni tecniche furono Sondre Norheim, che inventò lo stile oggi noto come Telemark, e il pittore e inventore austriaco Mathias Zdarsky, che alla fine dell’Ottocento accorciò gli sci fino a 180 centimetri, mentre prima erano lunghi più di 3 metri, e brevettò qualcosa come 25 tipi di attacchi. Il più funzionale di tutti prendeva il nome di Lilienfelder, dal nome del villaggio natale del suo inventore. Questo rudimentale attacco impediva al piede di scivolare lateralmente e possedeva già una talloniera in ferro e alluminio.

Quando lo sci è diventato uno sport?
Fu però grazie alle innovazioni apportate da Sondre Norheim che lo sci divenne anche uno sport: prima di lui non esisteva una tecnica per frenare e curvare, anche perché le attrezzature erano ancora prive di attacchi. La prima, vera gara di sci si tenne nel 1843 a Tromsø, in Norvegia. Pochi anni dopo, nel 1860, il sovrano norvegese organizzò una competizione ufficiale a Oslo e mise in palio la coppa Holmenkollen (dal nome della collina che si trova a Nord di Oslo, luogo in cui si svolse questa manifestazione sciistica).
Nelle valli alpine italiane gli sci compaiono per la prima volta nel 1897, grazie all’ingegnere svizzero Adolf Kind, che viveva e lavorava a Torino. Fu lui a importare gli sci, mostrandoli ad un gruppo di amici, che entusiasmatisi a questi nuovi attrezzi fondarono, nel 1901, il primo “ski club” italiano: lo Ski Club Torino.
Nel 1908, dall’unione dei vari Ski Club Italiani, nasce la Federazione Italiana Sport Invernali. La FISI raggruppa e coordina praticamente ogni disciplina dello sci: sci alpino, sci nordico, sci alpinismo, sci d’erba, sci di velocità, chilometro lanciato, biathlon, freestyle, carving e snowboard. Comprende anche specialità meno vicine allo sci come bob, slittino e skeleton.