consigli per sciatori principianti

3 preziosi consigli per sciatori principianti per migliorare la tecnica sciistica

Quando parliamo di sci, parliamo di uno sport tecnico, che richiede doti di resistenza, coordinazione, equilibrio. Se da un lato non è particolarmente complicato imparare a sciare in “tenera età”, farlo da adulti è tutt’altra cosa. Quando gli anni (e gli impegni) cominciano a farsi sentire, la variabile tempo è molto importante perché le tempistiche possono dilatarsi, e di parecchio, se non si tengono in debito conto alcune indicazioni di base. Per affrontare una pista da sci non è certo necessario essere dei campioni, ma è altrettanto vero che per divertirsi sulla neve occorre un minimo di disinvoltura e fiducia nelle proprie capacità sia fisiche sia tecniche.

Quanto alla preparazione fisica, è evidente che per chi pratichi già altri sport, avere un corpo allenato non sia cosa da poco. Per tutti gli altri, invece, è consigliabile un allenamento indirizzato principalmente agli arti inferiori, e in ogni caso aerobico (nuoto, corsa, bici, eccetera). Potenziare in palestra gambe e cuore può essere il giusto corollario all’attività outdoor o alla piscina, per chi la preferisce come allenamento.

Se siete persone tendenzialmente sedentarie e avete deciso di imparare a sciare, perché da un po’ di tempo quel pensiero vi gira costantemente in testa e non vedete l’ora di sentire il vento sul viso, di immergervi negli scenari bianchi più entusiasmanti che si possano immaginare, conviene iniziare a fare attività fisica almeno tre/quattro mesi prima di mettere gli sci ai piedi: in poche parole, se vogliamo essere pronti per dicembre/gennaio, meglio partire con l’allenamento al termine dell’estate, con la possibilità, tra l’altro, di evitare le temperature elevate della stagione più calda dell’anno.

Una buona preparazione fisica velocizza l’apprendimento delle nozioni fondamentali per sciare in sicurezza e riduce esponenzialmente il rischio di infortuni sulla neve, che si possono evitare facilmente se abbiamo un po’ di preparazione e soprattutto se facciamo un podi attenzione e non cerchiamo di strafare.

Ecco tre semplici consigli che possono aiutarci ad affrontare senza particolari patemi d’animo le prime “piste rosse”, mentre per quelle più impegnative non dobbiamo avere fretta. Procedere per gradi senza pretendere troppo da noi stessi dev’essere, in assoluto, la nostra stella polare. Bruciare le tappe, nello sport come nella vita, è sempre pericoloso.

Partire consolidando le basi: lo spazzaneve

È, in assoluto, la tecnica di base per i principianti, indipendentemente dall’età. Si tratta di uno scivolamento sulla neve con le punte degli sci molto ravvicinate e le code altrettanto distanti, descrivendo la classica figura di una “V”. Fondamentale che i principianti padroneggino a sufficienza questa tecnica, che consente di tenere sotto controllo la velocità, di curvare e, all’occorrenza, di frenare in maniera efficace.

Il modo migliore per imparare lo spazzaneve è sempre quello di affidarsi a un maestro, ma basteranno poche lezioni in cui studiare i fondamentali per poter continuare ad esercitarsi anche da soli. Inoltre, provando a sciare da autodidatti sin dall’inizio si corre il rischio di imparare e fare diventare automatici movimenti scorretti, molto più difficili da correggere in un secondo momento.

Mantenere sempre la postura corretta

La tecnica dello spazzaneve deve in ogni caso essere abbinata alla corretta postura, in particolare del busto, delle braccia e delle gambe durante la discesa. Il peso del corpo deve essere ben bilanciato sullo scarpone (l’appoggio più equilibrato è quello sulla pianta dei piedi, non bisogna commettere l’errore di scaricare tutto il peso del corpo sui talloni) e, di conseguenza, sugli sci; le braccia devono essere ben distese, in avanti, e permetterci di impugnare correttamente i bastoncini, che contribuiscono a bilanciare lo spostamento del peso da uno sci all’altro, soprattutto quando si affronta una curva; la schiena deve stare dritta, leggermente inclinata in avanti, mentre le ginocchia devono essere piegate. 

Per sapere “quanto” piegate, basta sentire che le nostre tibie esercitano una leggera pressione sullo spoiler” anteriore degli scarponi. Quando si parla di spoiler, può essere anteriore o posteriore, ci si riferisce a una placca mobile che consente di adattare meglio il “gambetto” al polpaccio. Gambetto e “scafo” sono i due elementi principali dello scarpone: il primo avvolge, come possiamo intuire da quanto anticipato poc’anzi, il nostro polpaccio, mentre il secondo protegge il piede. Leve di chiusura, regolatore flex ed eventuale strap di chiusura sono gli altri elementi che completano i nostri scarponi da sci.  

Non arrendersi alle prime difficoltà e… perseverare

Per apprendere in modo corretto i movimenti che stanno alla base dello sci, occorre tanto allenamento, non tanto in termini di preparazione fisica, ma di tipo tecnico. La ripetizione dei gesti è imprescindibile e ogni gesto, anche il più facile, deve essere ripetuto fino a quando lo padroneggiamo alla perfezione. Cadere e rialzarsi, in senso letterale, fa parte del gioco, e può capitare anche di chiedersi se tutta questa fatica valga davvero la pena.

I principianti, anche in questo caso l’età non fa differenza, possono incorrere in momenti di scoramento. Demoralizzarsi pensando di non essere in grado di imparare, perché ci sembra di non vedere miglioramenti nel nostro modo di affrontare la discesa, è una cosa assolutamente normale. Ma se siamo sportivi, anche di altre discipline, sappiamo con certezza che il fascino dello sport è anche quello di riuscire a superare i limiti che ci sembravano impossibili.

Quindi la parola d’ordine è: PERSEVERARE!

Se non getterai la spugna, la tua volontà di non mollare sarà premiata e potrai continuare a goderti uno degli sport più belli che esistano. 

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